You are currently browsing the category archive for the ‘Interviste’ category.

Anniversario. Usciva cento anni fa un classico moderno dimenticato.

DAVIDE SAPIENZA. Ritorna il romanzo simbolo di un autore snobbato in Italia da Vittorini e bollato negli Usa perché di sinistra. Storia di un marinaio che raggiunge il successo come scrittore ma scopre il fallimento come individuo. Ne parliamo con il curatore.

Sono passati cento anni dalla pubblicazione di Martin Eden, il grande classico della letteratura americana scritto da Jack London, per lungo tempo conosciuto solo come l’autore di Zanna bianca e Il richiamo della foresta, ignorando anche la sua produzione di saggistica (fanta)politica, di reporter, di giornalista (come nella grande tradizione americana dei Twain, Melville, Bierce, cresciuta scrivendo articoli sui quotidiani). Redatto tra l’estate del 1907 e il febbraio del 1908 mentre lo scrittore di San Francisco navigava per i mari tropicali a bordo dello Snark, Martin Eden, l’eponimo protagonista del più autobiografico romanzo di London (insieme a John Barleycorn) venne pubblicato nel 1909, prima in rivista, poi in volume. Torino dedica una tre giorni alla riedizione del testo, in libreria ad aprile per Mondadori, ma anche per riscoprire un personaggio irrequieto, dai mille interessi, che conobbe il successo – solo i diritti d’autore gli fruttavano 75mila dollari l’anno – e il fallimento.

Nel corso della sua turbolenta giovinezza, London fu pirata, «hobo vagabondo, cacciatore di foche e cercatore d’oro», poi divenne marinaio, reporter di guerra, agricoltore e rivoluzionario, utopista socialista e anarchico. In vita tra il 1899 e il 1916 pubblicò circa 1000 racconti, saggi, reportage e 50 libri; viaggiò fino a scoprire il surf alle Hawaii; scrisse persino di boxe; creò un’azienda agricola biologica con 50 dipendenti e fu politicamente impegnato con il partito socialista. Il lavoro della riedizione è stato lungo due anni, «a stretto contatto con docenti in America dove un certo ostracismo verso London dura ancora» come racconta Davide Sapienza, curatore del libro, che prevede un imponente apparato critico di note, e uno degli organizzatori della rassegna.

Leggi il seguito di questo post »

INTERVISTA. Si conclude una stagione di angosce ed errori per l’ematologo di Miami. Vacilla la legge del padre che «pensava di non avere scelta».Tutti lo sospettano «ma sarà la paura a restituirgli lucidità». Happy end? «Impossibile, e comunque nessuno vuole la sua riabilitazione». Ipotesi cattura? «Facciamo il tifo per lui..»

«È giusto che i genitori facciano il loro mestiere e mostrino Dexter ai figli quando lo riterranno opportuno, ma anche quando si sentiranno pronti. Non voglio assumermi responsabilità (ride)». Legittima la risposta di Jennifer Carpenter quando le si chiede, proprio ora che si è appena sposata con il protagonista della serie tv Michael C. Hall, di cui nella fiction interpreta la sorella, a che età permetterebbe a un suo eventuale figlio di vedere Dexter. Ma Dexter è qualcosa di più di un semplice cattivo: «il telefilm in cui il cattivo é il buono, e viceversa» come hanno titolato un po’ troppo diplomaticamente sintetici ma efficaci i francesi al momento del lancio della seconda stagione su Canal+. Anche il suo fascino è diverso, «ma se vivessi uccidendo ossessivamente anche nella vita reale, non credo che adesso avrei una moglie» aggiunge ridendo Michael C. Hall, alias Dexter Morgan.

Stasera su FoxCrime andrà in onda l’attesa ultima puntata della seconda stagione. Per l’ematologo della polizia che di notte diventa un serial killer di serial killer, è stata la stagione della crisi, complice anche lo sciopero degli sceneggiatori che ha raddoppiato non volendo la tensione delle puntate. Vacilla infatti il codice del padre Harry, ex poliziotto, non si applicano più in automatico le istruzioni per sopravvivere alle conseguenze delle sue stesse pulsioni. Dexter si trova a un passo dall’essere scoperto dai suoi stessi colleghi, ha un nemico in casa, il sergente Doakes, che gli è più simile di quanto non creda. Persino nella vita privata, sorvegliata e blindata, la sua verità nascosta è accerchiata. Che ne sarà dunque di Dexter? Lo abbiamo chiesto allo stesso protagonista, incontrato a Madrid.

Leggi il seguito di questo post »